Il web è un ottimo strumento per effettuare delle ricerche e che ci ha facilitato la vita in tantissimi aspetti, ma non bisogna dimenticare che oltre a tutto questo ci sono anche degli aspetti pericolosi o lati nascosti di Internet. C’è da sapere infatti che molte persone poco raccomandabili utilizzano ogni giorno Internet per effettuare delle truffe online a scapito di poco esperti (guarda il nostro articolo sulle truffe su Subito.it), e nel giro di qualche minuto, i malcapitati potrebbero trovarsi anche coinvolti in una truffa a pagamento.
All’interno di questo articolo oggi vedremo quella che è chiamata truffa online del bonifico dalla Costa d’Avorio.
LE CARATTERISTICHE
In particolare. tale imbroglio, differentemente da la stragrande maggioranza di truffe che sono presenti su tutto il web, è legato ad una singola inserzione presente sul sito di acquisti chiamato Bakeca.it; su questo sito, infatti, stando all’esperienza di un utente, dopo aver messo in vendita un oggetto di antiquariato, il giorno successivo l’utente ha ricevuto una mail da parte di un uomo il quale affermava di vivere nella Costa d’Avorio e si dichiarava interessato ad acquistare l’oggetto effettuando un innocuo bonifico bancario.
La mail con cui si presentava questo potenziale acquirente era scritta in una lingua completamente priva di logica e molti dei contenuti, nonostante fossero stati tradotti con l’aiuto di Google Traduttore erano praticamente impossibili da capire. Questo già deve essere una sorta di campanello d’allarme riguardo al fatto che non si tratta di un reale acquirente ma solo di un malintenzionato che vuole lucrare su utenti ignari.
Nonostante questo, stando sempre all’esperienza dell’utente, comincia uno scambio di mail tra acquirente e venditore, fino a che il truffatore, dopo aver insistito palesemente e stranamente, di voler effettuare il pagamento solo tramite bonifico bancario, arriva al nodo importante della faccenda: per sbloccare il bonifico e quindi poter ottenere il denaro, il venditore deve inserire i propri dati personali e pagare una piccola tassa locale chiamata UEMOA per giungere al termine della contrattazione. Inserire i dati personali significa cedere informazioni sensibili a sconosciuti e successivamente pagare anche la suddetta tassa fa parte dell’inganno.
COME EVITARE DI ESSERE TRUFFATI
Come ci si può difendere da tale truffa online? La soluzione è molto semplice e si compone di alcuni semplici suggerimenti che potete utilizzare sia in questo caso che anche in altre situazioni analoghe, le quali, purtroppo prolificano all’interno del web ogni giorno sempre di più.
Si può cominciare a percepire che l’utente che ci contatta in realtà è fake semplicemente dal fatto che nella mail di risposta all’annuncio, l’acquirente non fa alcun cenno sull’oggetto che desidera acquistare, quindi si tratta di una mail preimpostata da poter utilizzare in più occasioni; la stessa mail successivamente non viene mai firmata, cosa che non fa altro che rendere il messaggio ancor più strano ed irreale.
L’altra caratteristica che può mettervi sull’attenti è legata al fatto che la possibilità di poter sbloccare il bonifico bancario, ovvero pagare la tassa “inesistente” si può effettuare unicamente tramite i servizi chiamati Western Union oppure Money Transfer, i quali hanno in comune la possibilità di non poter risalire direttamente al destinatario che alla fine si mette in tasca i soldi.
Per evitare la truffa della Costa d’Avorio (e così tante altre), è molto facile: basta tenere a mente le caratteristiche che abbiamo appena scritto qui sopra e successivamente non inserire mai i propri dati personali e soprattutto codici bancari o simili su siti che non conosciamo assolutamente, o ancora includerli in un messaggio verso persone che non conosciamo assolutamente.
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