Nonostante il flusso di idee necessario a rendere fiorente il cosiddetto “Internet Of Things” non manchi, a diversi anni dalla creazione di alcuni suoi concetti fondamentali, tra cui le Smart Grid (in grado di raccogliere informazioni sui comportamenti degli utenti), ed i più recenti device smart, sfruttati per la domotica, una infrastruttura di base particolarmente appetibile per unificare gli elementi hardware e software dell’IoT non è stata ancora a tutti gli effetti creata.
Intel sembra essere uno dei primi big dell’Information Technology ben deciso a rompere questa limitazione, preparando la prima infrastruttura end-to-end (in grado di semplificare la connettività dei dispositivi e renderli più sicuri) dal nome di Intel IoT Platform, in grado di mettere le basi necessarie per la partnership con altri colossi abbastanza noti negli USA, tra cui Dell, HCL, SAP, NTT DATA, Wipro ed Accenture.
Il concetto di Internet Of Things visto da Intel si fonda su tre cardini chiave, ovvero privacy (e dunque sicurezza), interoperabilità tra applicazioni e dispositivi e connettività, per essere certi di permetterci una grande modularità nella scelta dei device più adatti a noi.
Rimarcando a tratti quello che è già stato fatto da Raspberry Pi, la scheda-PC portatile ed open source, Intel ha deciso di proporre al pubblico dei Developer Kit studiati appositamente per l’IoT.
Uno di essi è in circolazione da tempo ed ha riscosso buoni pareri critici: si tratta di Intel Edison, pensato in origine per essere un microcomputer su scheda destinato allo sviluppo di app smartwatch.
La sua seconda versione, offerta al pubblico lo scorso Marzo, ha più di qualche asso nella manica per rendere i dispositivi Internet Of Things ancora più personalizzabili; come la seconda soluzione proposta da Intel, ovvero Intel Galileo: una development board dotata di processori a risparmio energetico con certificazione Arduino.
I dispositivi studiati da Intel vanno naturalmente ad aggiungersi alla folta rete di strumenti di Enhanced Privacy, che si stanno sviluppando proprio in questi stessi istanti, cercando di offrirle il predominio su un settore ancora relativamente meno frequentato rispetto a quello mobile, ottenendo una probabile rivincita sulle rivali.
La lunga scalata di Intel verso la vetta sembra, nonostante la sua veneranda età, ricominciare proprio dall’Internet Of Things.
Nel frattempo, la seguiremo da vicino ripromettendoci di aggiornarvi sui suoi progressi nel tentativo di portare su Internet oltre 50 miliardi di device, una stima per nulla in eccesso, se consideriamo che quella appena menzionata è la quantità di dispositivi già connessi.
Lascia un commento