L’arrivo di Android 5.0 Lollipop ha segnato con certezza un passo in avanti nella leadership Google riguardo i sistemi operativi portatili in grado di permettere all’utente di focalizzarsi sul multitasking in maniera da risparmiare sempre più tempo ed elevare la produttività al massimo.
Assieme a questi effettivi miglioramenti software, il nuovo Nexus 6 Google, presentato Mercoledì come uno dei più affidabili phablet del 2014, integra un’altra importante caratteristica, oltre al nuovo OS. Si tratta di un feature destinato ad incidere molto positivamente sulla durata delle batterie, tema su cui spesso (specialmente se si è utenti Apple) si discorre.
Nexus 6, essendo stato studiato in partnership con Motorola, che ha integrato alcuni dei dettagli del nuovo Moto X sul nuovo device, integra Qualcomm Quick Charge 2.0 e Motorola Turbo Charging, due delle principali tecnologie rivolte a ricaricare a velocità ultrarapide ed a conservare l’autonomia del cellulare oltre i limiti di norma.
In particolare, il sito ufficiale Google dedicato a Nexus rivela la possibilità di ottenere una ricarica di ben sei ore continuate da soli 15 minuti di ricarica; il tutto pur conservando la possibilità di ottenere una ricarica di 24 ore da una sola sessione al caricabatteria.
Il tutto è certamente merito della nuova sintonia dei chip Qualcomm con una capacità integrata di ricaricare fino al 75% in tempi molto ristretti. A questo si aggiunge anche il Turbo Charger, accessorio per ricarica offerto da Motorola, in grado di elevare ad 8 il numero di ore di autonomia con una singola ricarica da 15 minuti.
Vediamo nel corso delle varie prove se effettivamente questa velocità di ricarica farà effettivamente il suo lavoro, per capire anche il suo funzionamento.
Notiamo così con piacere come Google abbia intenzione di distaccarsi dalle altre major degli smartphone offrendo un vantaggio schiacciante non semplicemente a livello software, bensì anche di un corpo hardware rinnovato e pronto a seguire gli utenti per tutta la giornata, in ogni momento: la missione che ogni smartphone “degno di nota”, da sempre, si propone.
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