Quando Microsoft lanciò il suo primo modello di Surface, questo venne reso disponibile in due differenti versioni: la versione “Pro” con Windows 8.1 e la versione “liscia” con invece a bordo l’allora nuovo Windows RT 8.1.
Il Surface Pro fu quello che potemmo definire il primo vero e proprio dispositivo ibrido, (che nel corso del tempo è cresciuto e migliorato fino a trovare la sua piena realizzazione nell’ottimo Surface Pro 3), un tablet sul quale a livello di applicativi installabili non c’era alcuna differenza con un normale PC.
Surface in versione Windows RT invece costituiva la vera novità: un convertibile con architettura ARM che aveva di conseguenza una versione di Windows “castrata” e che consentiva l’installazione di app esclusivamente dal Windows Store.
Diverse furono le polemiche principalmente circa la limitatezza di utilizzo non solo del tablet in se stesso, ma anche circa l’inutilità della parte desktop dal momento che tutte le app dovevano passare in ambiente Modern.
Le ambizioni di Microsoft erano sicuramente degne di nota, ma questo dispositivo venne commercializzato a mio parere in un periodo che per sua natura, non poteva permettere al Surface RT di dimostrare a pieno tutte le sue potenzialità.
Lo Store di Windows infatti in quel determinato momento, poteva contare su un quantitativo di app veramente ristretto e pertanto l’utente che decideva di acquistare questo prodotto di per se meritevole per costruzione e design, ma molto meno per produttività, si ritrovava con un dispositivo fortemente limitato dell’utilizzo rispetto a quelli della controparte Android e iOS che allora potevano contare su uno Store che stava per rasentare il milione di app.
Con il tempo certamente queste sono cresciute in maniera esponenziale in numero e qualità (al momento non si hanno dati ufficiali, ma è notizia di alcuni mesi fa che lo Store di Windows e Windows Phone insieme raggiungessero 550 000 applicazioni al loro interno) ma ancora in maniera non sufficiente da giustificare anzitutto il prezzo e per alcuni, addirittura l’esistenza stessa del tablet e si arrivò a parlare di un possibile abbandono del progetto Windows RT.
Ma Microsoft non voleva demordere e così concretizzo la seconda incarnazione del suo convertibile con il Surface 2.
Un prodotto certamente migliorato in tantissimi aspetti, ma ancora prepotentemente limitato nel suo utilizzo pratico, e alla fine Microsoft in vista di Windows 10 e delle vendite deludenti, abbandono finalmente il progetto, concentrandosi soltanto sulla versione Pro del suo tablet, con degli ottimi frutti.
Windows 10 ha poi aperto (o meglio è in procinto di farlo visto che ufficialmente ancora non ha visto la luce) scenari inediti.
Se molti si aspettavano che Windows RT sarebbe finito per essere assorbito in Windows Phone, il One Windows ha cambiato le carte in regola.
Ci si aspettava che Microsoft potesse dare nuova vita a Surface RT con il rilascio dell’aggiornamento a Windows 10 e quindi grazie al nuovo Store forte della sua unificazione tra la parte desktop e quella mobile avvenuta con le Universal App.
Purtroppo allo stato attuale non sappiamo se per scelta di marketing o per incompatibilità, si è deciso di non aggiornare Windows RT 8.1 alla versione 10, decretando ufficialmente la morte di questo effimero sistema operativo e di conseguenza di Surface RT e di tutti i dispositivi che ne fanno uso.
Per risollevare le loro sorti comunque Microsoft ha annunciato l’arrivo, previsto nel mese di Settembre di un generico “Update 3” per Windows RT.
Al momento non ci è dato sapere quale sarà la portata di questo aggiornamento, se integrerà Cortana o Microsoft Edge o se invece sarà solo un aggiornamento di apparenza “alla Windows Phone 7.8″.
Sicuramente ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane, ma non ci resta che sperare sia che questo aggiornamento dia una ventata di novità ai vecchi dispositivi con Windows RT sia che Microsoft con Windows 10 abbia finalmente le idee chiare (come in effetti sembra essere) sul percorso da seguire, perché per fidelizzare gli utenti, creare prodotti e poi lasciarli abbandonati a se stessi non è di certo una buona mossa.
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