In tanti conosceremo una delle attrazioni più note di Londra, ossia il Westminster Bridge. La sua popolarità nell’immaginario collettivo è tale che Microsoft stessa ha scelto di utilizzare un preciso riferimento al luogo per offrire i primi dettagli su Project Westminster, il cosiddetto “ponte” di matrice virtuale, per l’appunto, che consentirà alle semplici app di dotarsi dei parametri necessari per diventare a pieno titolo le tanto attese e sospirate Universal App per Windows 10.
Non è difatti un mistero che Microsoft intrattenga da tempo l’idea di trasformare Windows 10 in una piattaforma attraverso la quale rendere compatibili le più diverse app provenienti da sistemi differenti, ovvero mobile o altri dispositivi a base Windows. Riscrivere e ricompilare app distinte per OS completamente incompatibili l’uno con l’altro è stato fino ad oggi un esercizio di stile semplificato da Visual Studio e SDK analoghi, tuttavia Project Westminster consentirà un incredibile risparmio in termini di tempo e risorse.
Illustrate alla recentissima Build 2015, le nuove tecnologie illustrate da Microsoft per la conversione in Universal App si innestano nella roadmap che prevederà già a partire dal prossimo 29 Luglio la possibilità di avere a disposizione un vasto catalogo di applicazioni compatibili con Windows 10 desktop e mobile. Project Westminster è quindi la nomenclatura ufficiale della procedura di porting, che per quanto ancora imperfetta in alcuni dettagli, consente di convertire le “hosted web-app” (app classiche) in Universal App, tramite la pubblicazione sul Windows Store.
I dispositivi che risulteranno essere compatibili con l’app così riconvertita saranno numerosi, tra cui si contano anche Xbox One, Raspberry Pi, il visore Hololens, oltre a fornire strumenti per il developing con Microsoft Edge e l’integrazione di alcune funzionalità che sappiamo essere tipiche di Windows 10, tra cui l’assistenza virtuale di Cortana.
Project Westminster è uno dei pilastri, infine, di una piattaforma denominata “Universal Windows Platform”, volta a rendere la compatibilità delle app con altri sistemi Windows ancora più rapida ed indolore. Tra gli altri protagonisti di questo innovativo framework troviamo infatti strumenti specifici a seconda del linguaggio in cui è stato scritto il codice nativo; ovvero Project Islandwood (per il porting di app iOS), Project Astoria (rivolto invece alle app Android scritte tipicamente con linguaggi object oriented come C++ o Java) e Project Centennial, rivolto esplicitamente agli affezionati di Windows e delle app scritte tramite .NET.
A circa venti giorni dalla release ufficiale di Windows 10, la nuova Universal Platform di Microsoft sarà certamente uno dei fattori più in grado di incuriosire ed attirare chi fino ad oggi ha rinunciato alla possibilità di creare app compatibili con tutto l’ecosistema Windows, novità di cui certo potremo conoscere in anteprima i primi risultati nei prossimi giorni che precedono la release, e pubblicarne ulteriori dettagli su queste pagine.
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