Nella lunga corsa alla creazione del miglior dispositivo indossabile, oltre a Samsung (con il suo Galaxy Gear) e Google (con Android Wear, dopo aver debuttato con Google Glass negli USA), un terzo concorrente sbuca all’orizzonte.
Si tratta di Acer, che offre una discreta sorpresa ad un pubblico abituato a sentirne parlare principalmente per la qualità delle sue soluzioni desktop, ma sappiamo anche che l’azienda lavora da tempo anche su Android.
Dopo aver rimpolpato la propria linea di tablet, smartphone e dispositivi ibridi, Acer ha annunciato Liquid Leap, un innovativo smartwatch con caratteristiche tipiche di uno smartband (un cinturino da polso di dimensioni ancora più contenute, spesso utilizzato per monitorare i parametri di attività fisica e fitness generale), peraltro in grado di ricevere le principali notifiche dai nostri network e servizi online preferiti.
Tra le alternative smartwatch presenti, Liquid Leap è probabilmente tra le più compatte (circa 17 mm di spessore); tuttavia non verrà, a quanto pare, utilizzato un OS tipicamente Android, essendovi invece installato un sistema operativo proprietario.
Sfruttando il display, è possibile abbinare un cellulare compatibile con il sistema (generalmente la maggioranza dei recenti smartphone) ed accedere ad una ricezione in tempo reale di notifiche ed avvisi sullo schermo dell’ orologio 2.0.
Le sorprese firmate Acer non finiscono qui: la casa taiwanese ha inoltre in mente di abbinare gran parte delle funzionalità di Liquid Leap a Liquid Jade, smartphone fresco di presentazione ufficiale che sarà in grado di interagire con Leap in tutto e per tutto.
Tra le anticipazioni disponibili, troviamo infatti una possibile presentazione in bundle con lo smartwatch, dal momento che i due dispositivi saranno complementari.
Liquid Leap, abbinato o non a Liquid Jade, sarà disponibile all’estero per luglio inoltrato; mentre l’Italia dovrà attendere settembre per la release definitiva.
Le specifiche sono al momento soggette ad un estremo riserbo, tuttavia Acer non ha intenzione di risparmiarsi nella lotta contro Samsung e Google, i principali avversari nella lotta alle migliori “wearable technologies”.
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