Google, da quanto si è scoperto nelle news delle ultime ore, è in aperta guerra contro tutti i brand “colpevoli” di non aggiornare puntualmente, entro poche settimane dall’uscita, i sistemi operativi Android rilasciati per smartphone e tablet; dopo diversi mesi di sviluppo, test e infine release che portano alla pubblicazione definitiva.
Big G sembra infatti essere intenzionata a stilare una classifica di tutti i producer che posticipano, a volte fino a tempi inaccettabili, l’annuncio della compatibilità con l’ultima major release Android: tutto questo in previsione dell’arrivo di Android N, per il quale Google non tollererà un’attesa così lunga affinché avvenga la diffusione sugli smartphone di nuova generazione.
Evitare un’eccessiva frammentazione dell’OS e dare la possibilità ad ogni utente di sperimentare dal primo giorno è quindi al centro della roadmap del futuro.
Google intende combattere un’abitudine purtroppo ancora diffusa tra produttori dei dispositivi e relativi operatori, ovvero non aggiornare in tempo i terminali alle versioni più recenti dell’OS, determinando spesso ritardi importanti: un caso eclatante e che alcuni ricorderanno è il posticipo di Android Lollipop 5.0.2 su Motorola Moto X (2013), che pervenne dopo diversi mesi sullo smartphone, facendo infuriare non pochi utenti.
Uno dei vantaggi della disponibilità immediata delle nuove versioni Android sui dispositivi è sicuramente legato anche all’introduzione di nuove funzioni di security, interazione con altri dispositivi smart e servizi unici nel loro genere (tra cui Android Pay) che gli user hanno diritto a sperimentare il prima possibile.
Da questo si può capire che Google, nonostante la buona volontà che anche in passato ha contraddistinto i suoi tentativi di assegnare subito gli update, offrendoli da subito sui nuovi Nexus, dovrà fare passi in avanti per coprire le necessità degli smartphone più “deboli”, di fascia medio-bassa, che spesso si ritrovano abbandonati da questo punto di vista, quando non completamente ignorati.
La soluzione consisterebbe nel pubblicare una classifica in cui vengono mostrate le negligenze dei produttori nella pubblicazione degli aggiornamenti, in modo da poter orientare gli utenti nella scelta di un altro smartphone.
Torna così alla ribalta il tema della frammentazione Android: una percentuale esigua, ovvero il 7,5% del totale dei dispositivi, avrebbe già adottato Marshmallow, lasciando in balia di update che ancora non sono arrivati a tutti i device (tra cui una patch per alcune categoria di malware Google Play abbastanza nocive) i restanti.
Lo scetticismo nei confronti degli aggiornamenti Android dovrà inoltre essere vinto dai singoli operatori, che spesso evitano il tutto per non completare test di malfunzionamento, assegnando l’update solo ed esclusivamente ai modelli flagship.
Come possiamo notare, il problema relativo alla famigerata “roadmap degli aggiornamenti Android” è lontano dall’essere estinto; tuttavia Google si sta rendendo conto della necessità di tutelare di più i propri utenti: vedremo i primi effetti delle sue scelte a partire da Android N? Questo è ovviamente ciò che spera la maggior parte di user che vorrà ricevere il nuovo OS entro qualche mese.
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