Interessanti notizie in arrivo per chi apprezza la versatilità e la praticità delle piattaforme cloud, diventate ormai il principale paradigma di riferimento per gli utenti che hanno necessità di archiviare, trasmettere o nei casi più specialistici elaborare dati per ottenere risultati importanti nell’ambito del calcolo scientifico. Protagonista delle ultime news del mondo cloud è infatti Apple, che avrebbe manifestato l’intenzione di creare una propria struttura cloud per allontanarsi definitivamente dal supporto di piattaforme di terzi, avendo così finalmente a disposizione una propria infrastruttura attraverso la quale offrire servizi a livello remoto a tutti gli utenti iscritti.
L’iniziativa, di cui al momento non è stata rivelata la data di lancio ufficiale, prende il nome di “Project McQueen” e sembra seguire l’annuncio dell’accordo con Google per separare da iCloud una parte dei suoi servizi fino ad oggi ospitati da Amazon Web Service, facendoli ufficialmente approdare sulla Google Cloud Platform. Di certo un accordo inusuale, tuttavia molti analisti convengono nel definire la mossa della Mela un’utile strategia per diversificare i fornitori di hosting che le permettono di erogare in tutto o in parte i propri servizi cloud.
Apple diventerebbe, quindi, grazie a Project McQueen, una realtà completamente autonoma nel mondo del cloud, portando i contenuti di iCloud, iTunes e servizi correlati al centro delle proprie infrastrutture.
E’ comunque evidente che si tratterà di una grande scommessa per la casa di Cupertino, essendo circa 800 milioni gli account iCloud che sfruttano la quota minima di 5 GB di spazio disponibile: aggiungere l’immensa mole di dati occupata dai file di iTunes, App Store e l’intero catalogo multimediale di Music alla piattaforma comporterà diversi anni di prove e configurazioni server.
Una fatica che sarebbe comunque ricompensata dalla possibilità di tenere sotto controllo più agevolmente i data center in cui verranno ospitati i dati: non ci saranno più inconvenienti di terze parti che impediranno una determinata configurazione o una risoluzione di problemi (il cosiddetto troubleshooting) che comporterà disservizi prolungati per gli utenti.
E’ chiaro che altri colossi del web, in primis Amazon e Google, perderanno col tempo la possibilità di supportare Apple e la sua immensa mole di dati, a meno che non si ipotizzino nuove partnership inattese: la Mela sembra essere comunque molto propensa a svincolarsi da piattaforme di terzi, entrando in una nuova fase in cui avrà progressivamente sempre più controllo sui propri servizi cloud.
Potremo saperne molto di più, ovviamente, man mano che verranno inaugurati nuovi data center specialmente in Europa, dove Apple già nel 2015 ne costruì due di grande rilevanza proprio in Irlanda e in Danimarca, luoghi che per ecosostenibilità del design e un approccio più aperto alla proprietà intellettuale sembrano andare sempre più a genio ai colossi internazionali.
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