Ottime notizie in arrivo per chi vuole aprire o dare nuova linfa ad un sito web, basandosi sul dominio .cloud di primo livello: dopo un intenso scontro con i giganti del Web Google, Symantec e Amazon, è l’italiana Aruba che è riuscita ad aggiudicarsi l’assegnazione di questo nome di dominio, riuscendo a battere sul tempo i tantissimi concorrenti interessati ad uno strumento così pratico e flessibile come quello rappresentato dall’architettura cloud.
L’evento, che accadde nel Novembre del 2014 e fece parlare le cronache di tutto il mondo di una vittoria importante per una web company italiana, è tornato all’attenzione dei media in seguito al recente avvio dei servizi di pre-registrazione dei domini .cloud da parte di Aruba, per conto dei webmaster che ne faranno richiesta.
L’operazione risulta essere al momento completamente gratuita, ed all’utente viene semplicemente chiesto di indicare tra le informazioni fondamentali tre domini alternativi, in modo da avere maggiori possibilità di registrarsi nel caso in cui risultassero già scelti.
Nel momento in cui il lancio dei domini .cloud passerà alla fase di “general availability” (ovvero, disponibilità a tutto il pubblico), l’importo dei servizi verrà addebitato se la registrazione svolta tramite Aruba andrà a buon fine.
Come spesso avviene per il lancio di nuovi domini, sono molte le società e le start-up che hanno inviato centinaia di richieste ad Aruba, nel tentativo di accaparrarsi quanti più URL necessari alla propria attività.
Sappiamo infatti che in questi casi vige la regola del “first come, first served”, ovvero vengono soddisfatte per prime le richieste di chi le ha inviate in anticipo su un altro concorrente: una scelta che di certo può risultare molto restrittiva e rigida, ma volta a tutelare l’identità univoca di un sito nel Web.
Aruba sta quindi potenziando le proprie offerte in maniera notevole, andando ben oltre il classico servizio di web hosting e di posta elettronica certificata a cui viene spontaneo pensare alla maggior parte del pubblico.
Tutto questo continuerà certamente ben oltre il 16 Febbraio, data in cui è prevista la disponibilità pubblica del dominio .cloud che possiamo provvedere a inviare tramite il sito della società di hosting a partire da ora.
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