Dopo diversi mesi di attesa e di continue indiscrezioni, anche per la casa cinese Xiaomi è arrivato il tempo di rendere pubblico Redmi 2, il nuovo smartphone high-end che si propone di superare il predominio di Samsung, con l’arrivo di S6 Edge+, e un’Apple sempre più combattiva per la release del prossimo iPhone.
Redmi Note 2 è stato non a torto definito “un mostro di potenza” dalla maggior parte dei rumor internazionali, essendo incentrato sul nuovo processore firmato MediaTek, Helio X10, che ha fatto spesso parlare di sé per via della sua comparsa ufficiale su HTC One ME e generalmente indicato come chipset principale che porterà MediaTek stessa a migliorarsi in termini hardware.
Il nuovo smartphone Xiaomi sarà come sempre caratterizzato da un OS Android, per la precisione Lollipop 5.0, ed una nuova risoluzione full HD da 1920 per 1080 pixel. La RAM implementata attingerà dalle ultime specifiche, essendo una LPDDR3, studiata da diverse major, tra cui anche Samsung, per l’ambito mobile, e dotata di una maggiore densità.
Lo storage base andrà dai 16 ai 32 GB, a seconda della versione scelta (classica o Prime); tuttavia uno dei feature più interessanti è rappresentato dalla modalità di scatto compresa nella fotocamera frontale, ovvero Beautify, che rappresenta un photo editor rudimentale ma efficace per migliorare i propri selfie.
Il comparto connettività include inoltre una particolarità propria di Redmi Note 2, ovvero un emettitore infrared, capace quindi di rendere il nuovo phablet Xiaomi l’accessorio ideale nel caso in cui fossimo alla ricerca di un telecomando per smart TV oppure, qualora fossero compatibili, oggetti dell’Internet of Things.
Previsto infine anche un Quick Charge Mode per avere a disposizione un surplus di ricarica veloce in grado di durare nel tempo, particolarmente utile se terremo Redmi Note 2 sempre all’attivo, come spesso avviene per i phablet moderni, tra applicazioni in multitasking e una navigazione online ottimizzata dalla presenza dell’interfaccia Miui 7.
Xiaomi prepara quindi un ritorno molto sostanzioso, da cui possiamo attenderci grandi cose, soprattutto grazie all’integrazione con il power saving e l’engine alla base di Android, che di certo ci offrirà appena possibile un device su cui fare affidamento, in attesa della risposta di Samsung, Apple e Microsoft.
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