Sono da sempre pensati come un campo in cui gli attacchi malware ed adware sono più contenuti, tuttavia nemmeno un sistema operativo collaudato, apprezzato e personalizzabile come Mac OS X riesce a discostarsi dalla sempreverde piaga dell’adware, lasciando così l’amaro in bocca a chi si compiaceva pensando fosse un problema limitato esclusivamente a Windows.
Momentaneamente, tuttavia, i danni procurati da tale categoria di software malevolo non sembrano aver creato danni di notevoli proporzioni, limitandosi ad infezioni localizzate ad alcuni gruppi di utenti. In particolare, sono stati evitati i cosiddetti adware in grado di installare server proxy, capaci di monitorare gran parte del traffico del PC relativo all’utente, spesso e volentieri ottenendone credenziali importanti.
In quest’ultimo caso, l’adware in questione si rivelerebbe infatti parecchio invasivo, essendo in grado di decifrare le informazioni trasmesse non più via semplice HTTP, bensì anche via formato crittografato HTTPS.
Per evitare questa problematica, è necessario innanzitutto prestare attenzione alla categoria di applicazioni che l’utente andrà scaricando, controllando in particolar modo che provengano da Mac App Store.
Nonostante la sorveglianza generale relativa alle applicazioni caricate nello store, come è già avvenuto per Google Play è possibile che qualche app sfugga al controllo preventivo; oppure può accadere che l’utente si affidi a download su siti di terzi, spesso ignorando che tali applicazioni sono in realtà “adulterate”, spesso con l’aggiunta di bloatware e, per l’appunto, adware.
Il suggerimento generale rimane quindi di diffidare dai siti generalisti in grado di proporre download di vari tipi di applicazioni, puntando invece alla ricerca delle fonti ufficiali.
Da questo punto di vista potrebbe anche sorprendere il risultato di alcune ricerche recenti, che mostrano come invece Windows sia stato valutato, nel corso del 2014, il meno vulnerabile, soprattutto nelle versioni Vista e RT, con un numero di vulnerabilità di fascia alta (64) del tutto superiore (rispetto alle 30 di RT).
Come risponderà Apple a questa sorta di provocazione contro quello che si crede il sistema operativo principe nella lotta all’adware? Seguiremo naturalmente le gesta della casa di Cupertino per scoprire le sue prossime mosse.
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