Revisionato per la prima volta dopo quasi vent’anni di esistenza, il celebre HTTP, standard che permette a noi internauti di navigare nei meandri del Web, ha finalmente raggiunto una seconda fase di vita, andando a confluire nel nuovo termine HTTP/2.
Finalizzato dopo vari anni di ricerca, HTTP/2 sarebbe così pronto ad essere diffuso come nuovo standard a livello Web; tuttavia potrebbero trascorrere alcuni altri mesi per la definizione dei particolari che gli permetterebbero di soppiantare l’HTTP classico.
Di questo nuovo web protocol sappiamo già che utilizzerà, di base, il cosiddetto SPDY, una versione personalizzata (già sfruttata da alcuni social tra cui Facebook) di un protocollo Google utile ad un migliore rendering delle pagine web ed a un flusso di dati potenziato. Non manca l’inclusione di alcune API esclusive per i developer, che permetteranno il multiplexing avanzato, ovvero la possibilità di richiedere contemporaneamente più pagine senza lag o crash dei server.
Una peculiarità tutta particolare di HTTP/2 consisterà nel suo supporto a TLS (Transport Layer Security, crittografia in grado di offrire cifratura dei dati durante la trasmissione tra server e PC ), ma non nella forzatura all’uso degli stessi. Questo dipende in parte da esigenze di leggerezza, rendendo HTTP/2 più “spoglio” di eventuali cifrature che porterebbero all’appesantimento, essendo già fondato su un livello di sicurezza piuttosto elevato.
Il tutto andrebbe decisamente contro due dei principali browser a livello mondiale, Firefox e Chrome, che hanno già apertamente annunciato di non supportare HTTP/2 nel caso in cui in futuro mancasse TLS. Una mossa di certo accattivante che probabilmente richiederà ai creatori del nuovo protocollo web di implementare definitivamente un ulteriore standard di sicurezza.
La compressione dei dati sfruttata permetterà inoltre grande compatibilità, oltre che con i tradizionali browser, anche con Amazon Silk, integrato di default sui device Kindle Fire e Fire Phone. Il supporto ad HTTP tradizionale non andrà comunque perduto; HTTP/2 opera infatti egregiamente anche in presenza di web browser portatili, proxy e reverse proxy, così come con i firewall attivi.
Al momento i principali browser ospitano il nuovo protocollo in formato sperimentale; ad eccezione di Internet Explorer, che si dimostra sufficientemente avanti da implementarlo dalla versione 11, presente nella Technical Preview di Windows 10.
Abbiamo così a disposizione i primi dati su HTTP/2, un nuovo standard che, oltre a procurarci una navigazione più snella e compatibile con più richieste, provvederà all’uso di nuovi espedienti di sicurezza.
Quando verranno lanciati insieme alla nuova struttura? Non ci resta che seguire da vicino i lenti ma inesorabili sviluppi della nuova versione dell’originario HTTP.
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