Negli ultimi anni, l’utilizzo dei servizi cloud online ha conosciuto un’impennata rigidissima e favorevole, a causa della presenza di un sempre maggior numero di contenuti da condividere, memorizzare e rendere disponibili con un semplice click su smartphone, tablet ed ovviamente PC.
Spesso, ogni utente preferisce sfruttare più servizi cloud: in questo frangente si presenta quindi la necessità di riunificare i contenuti, per averli a disposizione in un’unica interfaccia.
I servizi cloud sono da sempre stati noti per avere una certa impermeabilità comunicativa tra i diversi siti che li ospitano, per cui l’impresa sembrerebbe, in prima analisi, complessa o addirittura molto improbabile.
Per aiutarci ad avere disponibilità immediata di tutti i nostri file, invece, sono nate alcune applicazioni in grado di trasferire tutti i nostri file, in bulk oppure singolarmente, da un servizio cloud all’altro.
Una di esse, la principale, è indubbiamente Mover, che ci offrirà molteplici connessioni con un buon numero di servizi Web “over the cloud”: i provider supportati sono Box, il più celebre Dropbox, SkyDrive, Copy, il sempre presente Google Drive, ed Amazon S3.
Il software consente inoltre connessioni specifiche a server FTP di nostra specificazione, così come alle applicazioni MySQL (noto database web) e Microsoft SharePoint (CMS ad uso Intranet ed Internet).
Nel caso in cui avessimo necessità di trasferire numerosi file, il servizio Mover ci offre la possibilità di comprimerne i contenuti in formato ZIP, e di offrirci inoltre strumenti di notifica tramite l’Activity log, un pannello di controllo in grado di monitorare il trasferimento da un servizio cloud specificato all’altro.
Qualora non desiderassimo assistere al processo, infine, è possibile ricevere un report veloce tramite un indirizzo mail personalizzato.
Mover rappresenta quindi una delle alternative fondamentali a cui rivolgersi per il trasferimento dei contenuti degli account cloud a cui siamo più legati.
A quanto pare, tuttavia, è in procinto di essere minacciata da un servizio simile, chiamato IFTTT (If this, then that).
Si tratta di un “event grabber” in grado di mettersi in funzione ogniqualvolta si verifichi un evento particolare, ad esempio un tag su Facebook potrà effettuare dei check-in ai nostri servizi di geolocalizzazione preferiti, aggiornare status, leggere email e pubblicare immagini.
Il tutto, naturalmente, si applica anche all’ipotesi di download e successivo upload di un file su un servizio cloud, che potrà essere effettuato anche in servizi paralleli.
Abbiamo così preso nota dei principali servizi online per le nostre piattaforme cloud preferite, in attesa che i provider stessi forniscano alternative.
Nel frattempo, continueremo a sondare eventuali news per riportarle non appena disponibili, con metodi sempre più rapidi per gestire i nostri contenuti personali.
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