Le soluzioni Qualcomm in ambito chip rappresentano da sempre, come sappiamo, una delle chiavi di volta del successo del sistema operativo Android, e questo fin dagli albori, grazie alla sua capacità di migliorarsi e rinnovarsi continuamente, di pari passo con la complessità dell’OS più diffuso in ambito mobile.
Grazie al suo Snapdragon, chip di punta che ha influenzato centinaia di smartphone fondati su Android, Qualcomm è riuscita a raggiungere la più che ammirevole vetta del miliardo di device distribuiti fino ad oggi, come annunciato dall’evento Uplinq, una delle più note web conference di San Francisco.
Tutto ciò denota inoltre un cambiamento di equilibri in ambito hardware: mentre solo qualche tempo fa il predominio era completamente di Texas Instruments, Nvidia (con il suo potente Tegra) o Samsung con il suo Exynos, l’attenzione è ora rivolta verso le prodezze di Qualcomm, che con l’introduzione del supporto LTE e soluzioni system-on-a-chip in grado di integrare anche aspetti non tipici per smartphone e tablet, è rapidamente riuscita ad arrivare al primo posto per diffusione e qualità.
Qualcomm, tuttavia, è tallonata strettamente da Intel, la quale ha annunciato recentemente i suoi Broadwell, ovvero processori Intel Core appartenenti alla quinta generazione; e gli attesissimi Atom, che saranno rivolti ad un pubblico amante dei dispositivi con dual boot, tipicamente tablet che ospitano sia Android che Windows.
Le novità Qualcomm non si fermano, tuttavia, al pur consistente traguardo raggiunto: durante Uplinq, infatti, sono stati annunciati alcuni kit di sviluppo SDK, destinati a creare app per visori a realtà aumentata: due tra i più importanti, Samsung Gear e Oculus Rift.
Le strade di Snapdragon si moltiplicano, dunque; con la consapevolezza che entro breve tempo Qualcomm non tarderà ad estenderne ulteriormente le capacità, per tenere il passo in una competizione con Intel, Mediatek, Samsung ed altri protagonisti dell’hardware, tanto feroce quanto entusiasmante.
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